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El Alamein
La Linea Del Fuoco

Regia di: Enzo Monteleone

Musiche di: Pivio – De Scalzi

Marzo 2002

Nell’ottobre del 1942 l’esercito italiano è bloccato presso El Alamein a un centinaio di chilometri da Alessandria. L’avanzata dell’Asse è stata fermata dalla depressione di El-Qattara, una striscia desertica che si è rivelata insuperabile. La storia segue le vicende di alcuni soldati della divisione Pavia ed è narrata in una sorta di diario, dal soldato Serra, un V.U., volontario universitario, che è partito entusiasta di vedere l’Africa e convinto che la vittoria fosse una formalità. Sappiamo invece che El Alamein fu una disfatta e determinò, con Stalingrado, l’inversione di tendenza della guerra. Seguiamo le vicende quotidiane del tenente Fiore, del sergente Rizzo e di due soldati: il quotidiano, la noia, la mancanza d’acqua e di tutto, la dissenteria, e improvvisamente la battaglia furibonda, i cannoni i carri e gli aerei (degli altri). El Alamein significa sconfitta eroica con gravi perdite inflitte al nemico, con soldati che affrontarono i carri armati con le bottiglie incendiarie. Significa anche divisione Folgore, diventata leggendaria e citata in questo contesto solo casualmente. Al regista non sta a cuore il mito, ma la povera gente portata via da casa per andare nel deserto. Il sergente veneto dice “che mi manca sono i prati dietro casa mia” e lo dice bene, senza banalità e retorica, come lo diceva un contadino veneto. Nel momento dello sbando il gruppo cammina e cammina, non si sa per dove. Poi arrivano gli inglesi, motivati e organizzati. Dopo la battaglia notturna siamo ai giorni nostri, nel cimitero di El Alamein, con migliaia di nomi e di “ignoto” sulle tombe. Per un momento si intravede un uomo di spalle. Probabilmente è Serra, sopravvissuto. Un grande film italiano. Italiano buono per il mondo. Era tempo. Monteleone si è informato per anni e poi ha centrato tutte le misure, della vita in trincea, dei discorsi, del dolore. I reduci che hanno visto il film piangevano, dicevano “era proprio così”. E questo è l’unico avvallo che conta davvero. E anche gli attori: straordinari. Ma c’è di più, ed è incoraggiante: il film è stato finanziato dal Ministero.Un grande film italiano. Italiano buono per il mondo. Era tempo. Monteleone si è informato per anni e poi ha centrato tutte le misure, della vita in trincea, dei discorsi, del dolore.

Cast: Paolo Briguglia, Pierfrancesco Favino, Emilio Solfrizzi, Silvio Orlando, Giuseppe Cederna.

Aspetto Artistico

Musiche di:
Pivio e De Scalzi

Dirette da:
Ezio Bosso

Regia di:
Enzo Monteleone

Orchestrate da:
Ezio Bosso

Editore:
Medusa Film

Orchestra:
Czech National Symphony Orchestra

Orchestra Contractor:
Angelo Giovagnoli

Aspetto Tecnico

Tecnico del Suono:
Goffredo Gibellini

Assistente di Registrazione:
Cenda Kotzman

Assistente di Missaggio:
Gianluca Porelli

Studio di Registrazione:
CNSO – Praga

Studio di Missaggio:
Sonic Recording Studio – Roma

Organico:
24 Violini
10 Viole
08 Violoncelli
06 Contrabbassi
02 Flauti
02 Oboi
02 Clarinetti
02 Fagotti
01 Controfagotto
04 Corni
03 Trombe
03 Tromboni
01 Trombone basso
01 Timpano
02 Arpe

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