Respiro

Il mare, l’isola di Lampedusa, Valeria Golino nei panni di un’eccentrica madre: sono questi i segni dell’ultimo film di Emanuele Crialese Respiro, vincitore della Semaine de la critique alla 55ma edizione del Festival di Cannes. La trama è tutta concentrata attorno alla figura di Grazia, donna docile e provocatrice, marcata da una follia sottile che finisce per urtare la chiusa sensibilità degli isolani. Affondata nel suo mondo diverso e ribelle, a tratti onirico e scandaloso (le piace fare il bagno a petto nudo!), Grazia attraversa il meraviglioso paesaggio di Lampedusa come un animale selvaggio, lontano da qualsiasi corruzione, da qualsiasi possibile catalogazione sociale. Attorno a lei si muovono come piccole onde le note della sua cantante preferita, Patty Pravo, ma anche gli amati cani randagi, il marito Pietro, i suoi due giovani figli. Costretta a fare i conti con la realtà – la minaccia di una visita psichiatrica a Milano – Grazia decide di nascondersi in una delle tante grotte dell’isola, ritrovandosi a contatto col mondo in maniera ancora più fisica e corporale. D’altra parte era proprio nell’intento di Crialese fare un film “fisico, liquido”, che fin dal titolo rimandasse ad una dimensione primitiva e istintuale. In questo mosaico il mare di Lampedusa non poteva che rappresentare lo spazio privilegiato e perfetto, soprattutto per quel senso di distanza dalla modernità, per il suo creare atmosfere lontane e sospese nel tempo. Viene da pensare a Una moglie di John Cassavetes, ma anche al Rossellini di Stromboli, terra di Dio: anche lì c’era un’isola, anche lì una donna costretta a fare i conti con una cultura retriva e ortodossa, anche lì un paesaggio aspro, forte, interattivo fino in fondo con i movimenti della trama.

Cast: Valeria Golino, Vincenzo Amato, Francesco Casisa, Veronica D’Agostino, Elio Germano.